Focus crisi di impresa

Quali sono le previsioni del codice in merito agli indicatori di crisi aziendale?

Il Decreto Legislativo n. 14 del 2019 ha introdotto diverse disposizioni, tra cui i cosiddetti indicatori della crisi d'impresa, insieme alla modifica dell'articolo 2084 del codice civile, in seguito alla riforma del diritto fallimentare. Questo impone agli imprenditori e agli amministratori di adottare adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili per le imprese societarie e collettive, o adeguate misure per le imprese individuali, al fine di rilevare tempestivamente lo stato di crisi e intervenire prontamente prima che essa diventi evidente. Questo intervento può avvenire prima che si renda necessaria una composizione negoziata, richiesta dagli organi di controllo societario o dai creditori pubblici qualificati. Dal 15 luglio 2022, il Codice delle Crisi d'Impresa è entrato in vigore definitivamente, rafforzato dai chiarimenti del Decreto Legislativo n. 83 del 2022. Questo decreto fornisce dettagli sulle modalità per garantire che gli adeguati assetti o le adeguate misure siano conformi alla legge. Inoltre, introduce un concetto di monitoraggio che va oltre gli indicatori inizialmente previsti dal Decreto Legislativo n. 14 del 2019.

Ai fini della tempestiva rilevazione, gli assetti sono adeguati se consentono:

Verificare eventuali squilibri di natura patrimoniale o finanziaria;
Accertare l'insostenibilità dei debiti e l'assenza di prospettive di continuità aziendale per i successivi 12 mesi; 
Individuare segnali di allarme come definito nell'articolo 3, comma 4 del Codice della Crisi di Impresa, che comprendono:
  • Debiti per retribuzioni scaduti da almeno 30 giorni, pari a oltre la metà dell'ammontare complessivo mensile delle retribuzioni;
  • Debiti verso fornitori scaduti da almeno 90 giorni, di importo superiore a quello dei debiti non scaduti;
  • Esposizioni scadute o sconfinamenti con banche e altri intermediari finanziari per più di 60 giorni, purché rappresentino complessivamente almeno il 5% del totale delle esposizioni;
  • Verificare la presenza di una o più esposizioni come previsto dall'articolo 25-novies, comma 1 del Codice della Crisi d'Impresa, segnalate dai creditori pubblici qualificati, i quali avvisano l'imprenditore della necessità di aderire alla Composizione Negoziata della Crisi. Le soglie di segnalazione dei creditori pubblici qualificati sono monitorate da enti come l'INPS, l'Agenzia delle Entrate, l'INAIL e l'Agente Riscossore. Per ulteriori dettagli sui segnali di allarme, consulta l'articolo 3, comma 4 del Codice della Crisi d'Impresa. Raccogliere le informazioni necessarie per seguire una lista di controllo dettagliata e per eseguire il test pratico per verificare la ragionevole possibilità di risanamento, come previsto dalla disciplina della Composizione Negoziata della Crisi.

Focus crisi di impresa

Con guardian 360 gestione ed alert crisi d’impresa, è possibile monitorare attentamente la solidità economica e finanziaria dell’impresa, anticipando eventuali stati di crisi attraverso analisi dettagliate sull’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile, nonché sulla continuità aziendale e il rischio aziendale.Il monitoraggio avviene tramite un'attenta analisi di parametri quantitativi, tra cui:
  • Patrimonio Netto negativo;
  • Stima dei flussi di cassa futuri tramite il Budget di tesoreria, calcolando il DSCR;
  • Indicatori finanziari di continuità, come la posizione finanziaria netta;
  • Segnali di allarme come definiti dall'art. 3 del D. Lgs. 14/2019;
  • Z’-Score di Altman;
  • Indici settoriali elaborati dal CNDCEC.
Per un'analisi completa, è possibile inserire dati relativi ai flussi di cassa futuri e altre informazioni utili per i calcoli, oltre ai dati di bilancio storici e attuali. Tutti i dati inseriti vengono elaborati in conformità con la normativa sulla Crisi d’impresa. In caso di crisi imminente, è possibile compilare una lista di controllo che include istruzioni operative per la redazione del piano di risanamento, come previsto dal Decreto Dirigenziale.Il software include anche una sezione dedicata al riepilogo e all'upload della documentazione dettagliata relativa alle valutazioni effettuate.

Le esigenze che risolviamo

  • Elaborazione bilancio riclassificato
  • Calcolo del patrimonio netto
  • Calcolo DSCR
  • Indici di allerta elaborati dal CNDCEC ex art. 13.
  • Monitoraggio dei ritardi nei pagamenti
  • Redazione del Budget di tesoreria

FAQ crisi di impresa

Quali imprese sono soggette all'obbligo di legge? 
L'obbligo di monitoraggio descritto si applica a tutte le attività imprenditoriali, pertanto coinvolge sia le società (sia di persone che di capitali) che le ditte individuali, indipendentemente dal fatturato, dal numero di clienti o dall'attivo patrimoniale. 
Da quando è in vigore l'obbligo di monitoraggio interno? 
L'obbligo di adottare un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adatto alla natura e alle dimensioni dell'impresa per individuare tempestivamente la crisi d'impresa è stato introdotto il 16 marzo 2019. I tribunali stanno già applicando la legge nelle procedure fallimentari contro i dirigenti aziendali. La nuova definizione degli assetti adeguati entra in vigore dal 15 luglio 2022.
Chi sono i soggetti responsabili? 
L'imprenditore è tenuto a dotare l'azienda di un adeguato assetto organizzativo (o "sistema di allerta interna"), mentre gli amministratori devono utilizzare il sistema di allerta per monitorare la salute e la continuità aziendale, certificandone il controllo. Per gli imprenditori/amministratori che rispettano l'obbligo di legge sono previste misure premiali; in caso contrario, questi soggetti diventano illimitatamente e solidalmente responsabili per tutti i debiti dell'azienda verso terzi.

L’eventuale stato di crisi d’impresa può essere monitorato misurando i seguenti parametri quantitativi:

  1. Patrimonio Netto negativo;
  2. Stima dei flussi di cassa prospettici attraverso il Budget di tesoreria con il calcolo del DSCR;
  3. Indicatori finanziari di continuità (tra i quali la posizione finanziaria netta);
  4. Segnali di allarme ex art. 3 del D. Lgs. 14/2019 (ex Ritardi nei pagamenti) che permette di controllare la presenza e il livello dei debiti per retribuzioni, verso fornitori e creditori pubblici qualificati (Agenzia Entrate, INPS, INAIL e Agenzia delle Entrate – Riscossione);
  5. Test pratico per la verifica della ragionevole perseguibilità del risanamento;
  6. Z’-Score di Altman. Algoritmo utile per valutare la probabilità di un eventuale e futuro fallimento di un’azienda;
  7. Indici settoriali elaborati dal CNDCEC.
Al fine di effettuare l’analisi completa possono essere eventualmente inseriti:
  • a uno o più bilanci storici,
  • flussi di cassa futuri,
In tal caso, guardian 360 elaborerà il bilancio riclassificato e calcolerà quanto richiesto dalla normativa sulla Crisi d’impresa. All’interno di guradian 360 è presente una sezione che riepiloga tutti i segnali di allarme emersi durante l’analisi e permette di preparare la segnalazione all’organo amministrativo. È previsto l’upload della documentazione utilizzata per le singole valutazioni e il monitoraggio dell’attività svolta.Il software in cloud crisi d’ impresa , al termine della valutazione, predispone un fascicolo in formato word, il cui contenuto è modulabile liberamente dall’utente, nel quale sono riportati i dati presi in esame e i risultati dell’analisi svolta.
Condivisione e fruibilità
  • Condivisione in cloud tra Professionisti dello studio
  • Condivisione in cloud con il Cliente
  • Importazione dati da XBRL, PDF, Bilancio di verifica in formato Excel, Analisi/Valutazioni già esistenti.
  • Fascicolo completo e modulare esportabile in formato Word e PDF.
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  • Strumento indispensabile per valutare l’eventuale stato di crisi
  • L’integrazione con quanto previsto dalle Linee guida EBA consente di predisporre la documentazione da presentare agli istituti di credito durante la fase di istruttoria e concessione del credito
  • Nel caso emergano segnali di allarme, guardian 360 elabora il fascicolo documentale previste dal Decreto Dirigenziale, da presente per la redazione del piano di risanamento.
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